NEL LONTANO 1889

Il nome "Liberi Falchi" esprime in modo elegante la voglia di "libertà"  presente negli animi degli abitanti del piccolo borgo di Campi dopo il passaggio dei garibaldini. 

 

A quell’epoca tutto il Trentino era sotto il diretto controllo dell’impero austriaco, ma negli animi dei paesani dell’epoca, che abitavano in una zona già isolata in modo naturale dalle montagne, c’era un forte desiderio di indipendenza.

Qui sotto poche parole per raccontare la particolare storia della nascita di questa banda fondata nel 1889.

La Banda della Valletta dei Liberi Falchi nasce a Campi, piccola frazione montana del comune di Riva del Garda.

  

Dal libro "La via ai monti di Riva" curato dal MAG Museo Alto Garda:

"Il fondatore fu il Conte Archimede Martini, discendente da una tra le più importanti famiglie di Riva. Archimede, con i suoi fratelli Francesco e Aristotele era in prima fila tra quei 321 volontari garibaldini a Bezzecca. E dopo la vittoria di Garibaldi nel 1886, il conte Francesco fu il primo a superare il valico di Trat con il suo manipolo di garibaldini e a raggiungere il villaggio di Campi dove i conti Martini avevano la loro residenza estiva. Ma a Campi i garibaldini poterono restare solo pochi giorni, dal 25 luglio al 10 agosto. Presto arrivò loro l'ordine di abbandonare quella terra conquistata e bagnata dal sangue dei loro compagni". Con il famoso "Obbedisco" di Garibaldi a Bezzecca, località che si trova a Ledro alle pendici della Pichea del versante sud della catena montuosa.

 

QUESTA però è la tradizione o per lo meno, archivi con nero su bianco dicono tutt'altro e purtroppo meno rosea la fondazione e primi anni di evoluzione bandistica, basta ricordare che i bandisti dell'epoca dovevano pagare una quota per poter suonare e mantenere il maestro che saliva prima da ARCO e poi da RIVA. La prima divisa composta da pantaloni scuri e camicia bianca.

Gli istrumenti DON BAROLDI, curato d'un tempo del paese e amante della musica, li acquistò da una banda militare AUSTRUNGARICA di VIENNA e rimasero sempre di sua proprietà fino al 1961 quando DON CELESTINO LORENZI li donò alla banda.

Il conte MARTINI ENTRA IN UN SECONDO MOMENTO come revisore dei conti questo dai documenti FASCICOLO BANDA ARCHIVIO DIOCESANO TRENTO.